lunedì 15 ottobre 2012

Le terme della cultura.




Il chiostro dei Teatini, una delle sedi di ArtLab
In uno scampolo afoso d’estate fuori tempo massimo si è svolto, un paio di settimane fa a Lecce, ArtLab12 Dialoghi intorno al management culturale, le cosiddette “terme della cultura” (per usare la definizione coniata da un habitué) che hanno visto realizzarsi una serie di attività ripartite tra il convegno ufficiale, gli incontri, le presentazioni di libri, la formazione e una consistente programmazione off serale.
Per ovvi motivi ho seguito maggiormente gli incontri organizzati da Il Giornale delle Fondazioni, che hanno affrontato molteplici tematiche di forte attualità: le fondazioni di partecipazione e il loro impiego nella gestione del patrimonio culturale, con testimonianze sul campo dalla Fondazione Musei Senesi e dalla Fondazione Musei Civici di Venezia; le fondazioni bancarie e l’impatto sui territori, che ha visto la partecipazione della Fondazione Banca del Monte di Foggia; il bando Funder35 che finanzierà progetti culturali progettati da giovani per i giovani; le fondazioni d’impresa e loro modalità operative, rappresentate per l'occasione dalla Fondazione Pirelli, Fondazione Telecom, UniCredit Foudation e Fondazione per l’Innovazione del Terzo Settore.
Catterina Seia conduce il dibattito sulle fondazioni di partecipazione
Ugo Bacchella modera l'incontro con le fondazioni bancarie
Catterina Seia introduce le fondazioni d'impresa
In tutto questo sono riuscita a ritagliare del tempo per seguire l’affollatissima presentazione dell’ultima fatica di Alessandro Bollo, Il Marketing della Cultura, edito da Carocci e introdotto da un folto gruppo di relatori d’eccezione che hanno discusso sui concetti di ascolto, partecipazione ed empatia nel rapporto con il pubblico; e a scambiare due chiacchiere sui circuiti di giovani artisti e creativi con Luigi Ratclif, presidente del GAI e di Piemonte Creativo
Presentazione del libro di Alessandro Bollo
Oltre ovviamente alle due attività che mi hanno vista direttamente impegnata: l’intervento nel corso CRPC per presentare il progetto Intramoenia ExtraArt nei castelli di Puglia, per il quale sono stata coprotagonista insieme a Giusy Caroppo, ideatrice e curatrice dello stesso; e la presentazione di Ville Ouverte, un progetto di arte pubblica e residenze artistiche tra Viterbo e Genova, una sorta di format esportabile, che era uno dei “progetti sotto la lente” realizzata nella fantastica location del MUST.
Per non dimenticare la cena di beneficenza di Slow Food, nell’atrio del MUST, con i presidi dell’Alto Salento (giocavo in casa, diciamo) tra cui il “biscotto cegliese” e il pomodoro fiaschetto di Torre Guaceto, sapientemente accostati ai vini della salentina Azienda Monaci di Copertino, il rosato Girofle e il rosso Eloquenzia.

Il pomodoro "fiaschetto" di Torre Guaceto
Il biscotto cegliese
Il programma di questa edizione è stato talmente ricco da risultare quasi bulimico, ma ben strutturato e dislocato nelle varie sedi del centro cittadino: a mio avviso il momento più alto degli incontri che ho seguito è stato l’intervento del prof. Pier Luigi Sacco durante l’incontro su industrie culturali e creative in relazione al contesto territoriale e sviluppo territoriale. Non poteva esservi un’analisi più lucida e impietosa dello stato dell’arte (è davvero il caso di dirlo) del settore culturale in Italia di quella che ha sviscerato utilizzando metafore di facile lettura e immediata comprensione.
Il prof. Pier Luigi Sacco
 La “perla barocca” ha risposto in maniera interessante all’evento, ma a mio avviso può fare molto di più: interessante a tal proposito è il movimento nato in questa occasione dall’unione di vari imprenditori, capitanati da Maurizio Guagnano di Liberrima e dalla Fondazione Fitzcarraldo, per il potenziamento delle attività culturali come leva di sviluppo turistico, il comitato "Cultura e Sviluppo".
Come ogni anno si torna da ArtLab con una serie di stimoli creativi che purtroppo spesso vengono messi a dura prova dalla realtà quotidiana di noi operatori culturali, bistrattati da un sistema che non ci tutela e figuriamoci se ci valorizza. 
Ma noi andiamo avanti, sicuri che la bellezza salverà il mondo, o quantomeno lo renderà migliore!

mercoledì 3 ottobre 2012

Voglio andare a vivere in campagna!!



Una domenica fuori dall’ordinario quella appena trascorsa: sveglia di buon’ora per raggiungere la Masseria Melillo, in agro di Villa Castelli, da poco accreditata nell’albo regionale come masseria didattica e inserita nel circuito delle Masserie didattiche della Provincia di Brindisi, fortemente voluto dall’Assessorato alle Attività Produttive.
La masseria, specializzata nella produzione di vino, è inserita nel progetto “Autunno in masseria” che si compone di due tipologie di attività complementari: “Andar per Masserie" (laboratori didattici e degustazioni nelle masserie della provincia) e "Pedalar per masserie" (itinerari cicloturistici che fanno tappa nelle masserie del circuito provinciale); con il corollario del concorso fotografico “ApparTengo alla terra” al quale possono partecipare amatori e fotografi professionisti.
Alle 10 alla spicciolata l’arrivo dei primi ospiti: le registrazioni confermano il boom delle prenotazioni e dopo una buona mezzora si può partire con la presentazione aziendale e i primi laboratori. Come previsto dal programma, la mattinata è dedicata a due laboratori, uno tenuto da Paolo Belloni del Conservatorio Botanico Giardini di Pomona sulla preparazione dei “fichi maritati”, tipica ricetta della tradizione popolare pugliese, e l’altro, quello che guidavo io, dal titolo Arcimboldo, che intreccia arte e natura: partendo dal concetto di alimentazione sana e stagionalità, il laboratorio ha come obiettivo quello di stimolare la creatività dei partecipanti. Questi ultimi dovranno trarre ispirazione dai dipinti di Arcimboldo per realizzare composizioni antropomorfe con frutta, verdura, fiori ed erbe reperibili in masseria.
Dopo una rapida presentazione a mezzo slides, nella quale si raccontava chi era Arcimboldo e cosa raffigurasse nei suoi dipinti, siamo passati tutti a raccogliere frutta e verdura nell’orto dell’azienda agricola e quindi a realizzare le nostre composizioni in piccoli gruppi misti, adulti e bambini.
Il risultato è quello che vedete nelle foto: i due gruppi si sono alternati nei laboratori e sono riusciti ad interagire anche i ragazzi di un centro per disabili psichici che hanno preso parte alla giornata. 


Per pranzo una sana ed abbondante degustazione dei prodotti dell’azienda e poi il pomeriggio è proseguito con il laboratorio sul vino.
Le masserie didattiche rappresentano un’importante risorsa per il nostro territorio e una modalità di diversificazione dell’offerta turistico-culturale dello stesso, con risvolti di interesse sociale rilevanti.
La programmazione prosegue fino all’11 novembre prossimo, tutte le domeniche con proposte differenti: ve lo consiglio vivamente!