giovedì 13 giugno 2013

I vini di Radici.



Gli otri della collezione di Casa Vestita di Grottaglie.
Questo non è un foodblog, ma ultimamente mi capita spesso di essere invitata ad eventi che promuovono il territorio attraverso l’enogastronomia, e quindi non posso fare a meno di parlarne. Come l’ultimo in ordine di tempo, la giornata conclusiva di Radici del Sud  - Festival dei vitigni autoctoni, che si è svolto dal 5 al 10 giugno presso la Masseria Caselli di Carovigno.

L'invito alla serata di gala.
L’edizione 2013 ha visto l’evento trasformarsi nel Salone dei vini meridionali, con la partecipazione di 140 aziende iscritte alla competizione, 70 espositori, ospiti internazionali tra i quali anche celebri giornalisti provenienti dalla Cina, Stati Uniti, Inghilterra e anche celebri esperti nazionali come Daniele Cernilli, Fabio Giavedoni, Roberto Giuliani e Vito Intini.
La manifestazione ha come obiettivo identificare i vini più rappresentativi di ogni singolo vitigno: pertanto i primi tre giorni sono stati riservati al confronto dei vini da vitigni autoctoni attraverso il wine-tasting affidato a due differenti giurie, la prima composta da esperti internazionali e la seconda da esperti italiani.

L'albero dei calici!

La giornata di domenica 9 invece è stata aperta anche al pubblico di non professionisti ma appassionati del  buon bere, con degustazioni e con il convegno “I vitigni  autoctoni Meridionali, la nuova economia del Sud Italia”, che ha visto la partecipazione dell'assessore Fabrizio Nardoni, a conclusione del quale sono stati resi noti i nomi dei vini più apprezzati della  manifestazione.
Sono stata a fare un giro nel pomeriggio tra i banchi di degustazione e l’atmosfera era calda e rilassata, molto gradevole, incastonata nel fantastico scenario che si può godere dalla terrazza del resort verso il mare.

Il panorama dalla terrazza di Masseria Caselli.
Ad impreziosire il tutto, una esposizione di ceramiche da collezione dell’azienda Bottega Vestita, di Grottaglie, i cui simpatici proprietari sono stati poi tra i miei compagni di tavola a cena.

Una parte della collezione di ceramiche antiche.
Alle ore 21,00 la giornata si è conclusa con la cena di gala "Stelle a Sud”, realizzata in collaborazione con Apulia Magazine e preparata da cinque tra i più affermati chef del Sud Italia: Teresa Buongiorno (Già sottol'Arco, Carovigno), Sebastiano Lombardi (Ristorante Cielo del resort la Sommità, Ostuni), Paolo Barrale (Ristorante Marennà, Sorbo Serpico), Tony Lo Coco (I Pupi di Bagheria) e Agostino Bilotta (Ristorante l'Approdo, Vibo Valentia).
Il menu lo vedete qui in foto: tra tutte le portate il riso al succo di cipolle ramate di Paolo Barrale è stato quello che mi ha conquistato!

Il Menu.
Il benvenuto della casa.
L'insalata di pesce castagna di Agostino Bilotta.
Riso al succo di cipolle ramate, caprino e tartare di gamberi
di Paolo Barrale
Cannolo di russello alla Norma con ripieno di melanzane,
basilico, mozzarella, pomodoro e ricotta salata di Tony Lo Coco
Agnello in crosta di mandorle, crema di zucchine alla scapece
e salsa di menta di Sebastiano Lombardi.



Ma la vera fortuna è stata quella di essere al tavolo con persone molto interessanti: alla mia destra, dopo La Cuoca (conoscenza molto famigliare, direi), c’era Daniele Cernilli, noto come Doctor Wine dal nome del suo seguitissimo blog: un’enciclopedia vivente del vino e non solo. Per tutta la serata ci ha deliziato con notizie ed aneddoti, ci ha fatto degustare la sua personale selezione tra i vini vincitori, accompagnata da digressioni filosofiche confacenti al suo percorso culturale.
Doctor Wine!
Accanto a lui una bella coppia di produttori pugliesi dell’azienda Pietraventosa di Gioia del Colle, il cui rosato, EstRosa, è stato premiato durante la manifestazione, e devo dire che hanno fatto benissimo a premiarlo (ma io sono di parte, adoro i rosati)!
Ancora oltre il mitico Don Nino Colletti, e figlia, dell’omonima azienda agricola siciliana, personaggio simpatico e divertente come pochi: sarà un caso, o perché, come dice Doctor Wine, i vini sono come le persone che li producono, ma i vini che ho apprezzato maggiormente sono stati proprio quelli dei produttori al mio tavolo! 
Accanto a me, a sinistra, un giovane imprenditore pugliese, dell’azienda AnticaEnotria di Cerignola che è stato premiato per il vino biologico: un dato di fatto incoraggiante se si pensa alle future prospettive di sviluppo agricolo che tengano insieme economia ed ecologia. E anche pensando al futuro delle nuove generazioni e al tanto osannato ritorno alla terra.
Completavano la tavolata i proprietari della azienda di ceramiche Bottega Vestita, di Grottaglie, che impreziosivano la location con dei pezzi da collezione unici.
Decisamente una serata interessante e costruttiva, e, grazie alla splendida Daniela che ci ha coinvolto nell’evento, posso dire di aver brindato a mezzanotte per festeggiare il mio compleanno con un ottimo vino!  (Quanti anni? Beh, questo non ve lo dico!)

Mousse di cioccolato fondente e peperoncino
con gelato allo zenzero di Teresa Buongiorno.

Passione, amore per la propria terra e per i suoi frutti, voglia di promuoverla più che si può: avanti così, Puglia dei vini, che ci piace!

Una veduta in notturna della Masseria Caselli.


martedì 4 giugno 2013

La mia giornata da uditrice...!



Il ristorante Tre Trulli, sede dello show cooking.
Sveglia all’alba ieri mattina per accompagnare la Cuoca allo show cooking del maestro panificatore Emanuele Lenti nell’ambito del corso Mediterranean Food Cook” della Mediterranean Cooking School di Ceglie Messapica.
Ma partiamo dal principio: cos’è la Mediterranean Cooking School?
È una scuola di alta gastronomia nata da un progetto, presentato al Programma di Cooperazione Europea Grecia – Italia 2007/2013, dal titolo IN.C.O.ME. – International Centre of Mediterranean Gastronomy, che coinvolge quattro partner: il Comune di Ceglie Messapica come capofila, i Comuni di Carovigno e Metsovo e NEA-Agenzia di sviluppo di Achaia, accomunati da similitudini storico-culturali, tradizioni e sistema agricolo basato sull’agricoltura, gastronomia e turismo, con piccole e medie imprese specializzate in enogastronomia, ristoranti di pregio e taverne tipiche.
In pratica una modalità di valorizzazione territoriale che passa attraverso una delle eccellenze del nostro territorio, e di quello cegliese in particolare, che è la gastronomia tipica!
La scuola è diretta dallo chef Antonella Ricci, stella Michelin da ormai 19 anni, che, super impegnata, ha fatto un rapidissimo passaggio a metà mattinata in “aula”, e da Antonella Millarte, sommelier e giornalista, come vice-coordinatore.
Ed è proprio lei, Antonella Millarte, a riceverci sulla scalinata del ristorante Tre trulli, in Contrada Montevicoli a Ceglie Messapica, in qualità di uditrici del corso per cuoco mediterraneo, al quale partecipano allievi italiani, greci e perfino un giapponese! 

Antonella Millarte parla delle farine autoctone.
In effetti i due corsi in atto, a dire il vero quasi in dirittura d’arrivo, quello di “Mediterranean Food Cook” e “Pastry Mediterranean Cook” partiti rispettivamente l’8 e il 13 maggio 2013, sono stati riservati esclusivamente ai professionisti della cucina e della pasticceria ma le richieste di appassionati erano numerosissime, pertanto hanno deciso di ospitare cinque uditori durante i 7 show cooking previsti dall’attività di formazione, nei quali potranno essere presenti, in modo non interattivo e cioè assistere alla lezione e prendere appunti e degustare.
Il clima è stato subito molto rilassato e confidenziale: gli allievi, ragazzi e ragazze dai 21 ai 52 anni, supportati da una fenomenale traduttrice per gli allievi di lingua greca, si sono subito affiancati al Maestro panificatore che aveva in programma una lezione dal titolo evocativo “Dal lievito tradizionale a pasta acida fino ai prodotti da forno tipici Mediterranei con degustazione didattica” e anche noi uditori, con in testa il cappello da cuoco, ci siamo sentiti come a casa.

Tutti intenti a prendere appunti!
A colpi di pasta madre, rinfreschi, impasti, sono saltate fuori innumerevoli domande e curiosità che hanno fatto venire fuori l’enorme passione del maestro Lenti per quella che ritiene “la sua creatura”, la pasta madre appunto, che porta ovunque vada (anche in vacanza!) e che è parte della sua vita fin da quando, piccolissimo, trasportava in testa le teglie con il pane dalle case dei privati al forno a legna dove veniva cotto. Da allora non ha più smesso di panificare, arrivando a realizzare il sogno di avere un’attività tutta sua e della moglie, ora condivisa con le figlie. Famoso è il suo panettone a lievitazione naturale e con materie prime quanto più possibile locali: infatti anche ieri l’impasto è stato realizzato in parte con farine locali, sperimentandone la riuscita per la prima volta su pane e focacce!

Il maestro Lenti alle prese con l'impasto!
Il mitico panettone a lievitazione naturale!
E tra pagnotte, frise e focacce (sublime quella ripiena di olive celline, cipolla e pomodoro), un assaggio del panettone sfornato solo tre giorni prima, anch’io a fine giornata mi sentivo quasi una cultrice della materia!

Delizie appena sfornate!
Vero è che sono argomenti che mi sono familiari, considerata la mia convivenza prolungata con la Cuoca…che infatti approfondirà nel suo blog la parte più specificatamente gastronomica della lezione.
Io mi limito ad evidenziare l’importanza di iniziative di questo tipo, che hanno il compito di indirizzare verso l’alta cucina degli studenti con delle ottime basi, potenziandone le conoscenze attraverso il contatto con personaggi di grande calibro.
Ma non solo: hanno il merito di portare in giro per il mondo le caratteristiche tipiche di un territorio quale è il nostro, ricco di bellezze e di bontà, di prodotti naturali e salutari, che meritano tutta l’attenzione dei media e dei turisti potenzialmente interessati.
Ad maiora!