Vagabondare da una vita tra i campi significa apprezzare la bellezza
delle pietre, il loro resistere indomito nonostante lo scorrere del tempo. Se poi
pensi a quante volte su quei sassi ti sei seduto dall’infanzia all’adolescenza,
ti rendi conto di come siano in qualche modo stratificati anche in te.
Eppure, nonostante la consapevolezza dell’essenzialità delle cose, per
anni hai sprecato tempo appresso a cause perse, ostinandoti ciecamente a
mantenere inutili rotte verso il nulla.
Lasciando invece che sfuggissero i pezzi di valore: incostante con quel che
forse avrebbe meritato uno sforzo in più, costante fino allo sfinimento per il vacuo.
E a riguardare in prospettiva, se pensi che all’amore vengono date
tante facce, ma sicuramente i piccoli gesti, la costanza e la presenza anche a
distanza ne sono i volti migliori; e se senti una voce che ti dice di non pensare più alla giovinezza ma alla maturità, allora con
tutta la presupposta e supponente maturità di adesso pensi che sì, a quel
fottuto muretto l'avresti dovuto inchiodare e non darti la possibilità di
lasciarlo andare. Mai.