All’inizio era solo un titolo, suggestivo,
con un progetto da svilupparci attorno: siamo partite così, io e Gabriella, la
tutor di questo PON, sulla stessa lunghezza d’onda da subito. Si è pensato di
dare un taglio che fosse a metà strada tra la scoperta e l’attivazione di
percorsi partecipativi, in qualche modo di cittadinanza attiva. Avremmo voluto
metterci dentro tutto, ma in sole 30 ore bisognava per forza operare delle
scelte. Così ho scelto di partire dalle cose che a me piacciono di più e
contestualmente mi provocano un po’ di sana rabbia, e ho iniziato il percorso (anzi,
a dire il vero, sono stati i bambini a voler partire proprio da lì) dai
castelli di Brindisi.
Con bambini di quarta elementare,
mi ero detta, quanto potremo approfondire? Invece, stupore immediato, questi
bimbi mi saltavano sulle sedie per l’indignazione alla vista di filmati
denuncia dello stato di abbandono di luoghi storicamente rilevanti, proferivano
frasi che nemmeno allievi universitari, concepivano teorie sulla valorizzazione
bei beni culturali da fare invidia ai ricercatori della materia. Al punto da
farmi chiedere in quale oscuro momento della crescita si perdano il senso
civico e la cura dei beni comuni, considerato che loro ne possiedono a bizzeffe!
Alessandra, 9 anni, e la valorizzazione territoriale! |
In poche ore ero già conquistata:
allora ho pensato che fosse carino sperimentare ancora, per cui siamo andati
avanti sulla linea dell’approfondimento e riproposizione grafica. Ho studiato i
loro percorsi mentali, e li ho trasportati sulla via dell’espressione basata
sull’impressione introiettata. Ed è andata bene, hanno risposto esattamente
come mi aspettavo: mentre sfilavano davanti ai loro occhi i più importanti
monumenti di Brindisi, mentre andavamo in giro a guardarli dal vivo, mentre gli
proponevo i paesaggi degli impressionisti ed oltre, contemporaneamente
crescevano le loro produzioni grafiche, in alcuni casi anche di un certo
rilievo artistico.
Gli acquerelli. |
Al punto che se ne interessavano anche lo staff di Lecce2019
e il portale Brindisi is my destination!
E quindi tra un castello e un
altro, una visita con nave San Giusto inclusa, un approfondimento sul Monumento
al Marinaio, un altro sulle Colonne Romane e sul Duomo, tra una visita al
centro storico e una alla mostra Fortificazioni - Castelli di Puglia allestita presso il bastione di
Porta Mesagne (o Napoli che dir si voglia), le 30 ore sono volate via come in
un attimo, lasciandoci, me e loro, contenti e dispiaciuti allo stesso tempo.
Contenti per la sintonia riscontrata, dispiaciuti per il fatto di doversi
lasciare.
In visita al Castello Svevo. |
La chiusura l’ho lasciata
interamente a loro: sono state le parole pronunciate e scritte nelle verifiche
ad avere la ribalta nella presentazione conclusiva davanti ai loro genitori e all’illuminata dirigente
didattica. Quanto è importante che l’istituzione scolastica sia attenta e
ricettiva, per realizzare dei progetti di successo…e, inutile a dirsi, ma
forse no, quanto è importante la collaborazione tra docenti, allievi e famiglie
per portare a termine percorsi che possano essere realmente utili.
Mi hanno chiesto di tornare, dopo
la chiusura, di passare a trovarli e l’ho fatto, con piacere: mi hanno invitato
alla rappresentazione conclusiva di un altro progetto, alla quale alcuni di
loro prendevano parte, e ci sono stata. Inutile dire che mi mancano già
e che sarei curiosa di sapere cosa diventeranno. Spero in un futuro luminoso e
soprattutto che non siano obbligati a dover andare via per inseguire i loro
sogni, che Brindisi possa, per chi lo vuole, rimanere la destinazione di una
vita piena di successi.