La locandina dell'invasione sanvitese. |
Succede che (come spesso
accade in rete), qualcuno lanci un’idea, che l’idea piaccia molto e che si
diffonda in maniera virale: è quanto accaduto all'iniziativa Invasioni Digitali, nata da Fabrizio Todisco,
in collaborazione con la Rete di travel blogger italiani di #iofacciorete,
Officina turistica, Instagramers italia e l’Associazione nazionale piccoli
musei, che, con un’ottima intuizione, ha pensato bene di lanciare una pacifica
invasione dei luoghi d’arte, dei musei, dei beni culturali magari non
valorizzati come meriterebbero.
E
l’Italia intera è stata occupata dagli invasori che, al grido di
#liberiamolacultura, hanno dato il via ad un nuovo modo di rapportarsi alla
cultura e ai suoi luoghi di riferimento.
Foto,
video, interviste in quantità industriale sono state finora già postate sui
vari social network, articoli su blog e testate online, e non solo: a quanto
pare, se è forse vero che ancora in
Italia con la cultura non si mangia nel senso materiale del termine, è pure
vero che siamo in tanti gli affamati di cultura.
Per
quanto mi riguarda, ho aderito immediatamente al manifesto delle invasioni, ma,
non avendo molto tempo a disposizione, avevo inizialmente un po’ messo da parte
l’idea di organizzarne una. Poi il tempo passava e vedevo che la mappa di
google sulla homepage delle invasioni si riempiva sempre più di cerchietti
rossi e quando ho visto che arrivavano anche qui vicino, ho avuto una sorta di
“scatto d’orgoglio” e mi sono decisa: ho parlato con l’assessore competente ed
ho chiesto il permesso di invadere quello che ritengo il più importante bene
culturale del territorio sanvitese, la Cripta
di San Biagio!
E immediatamente
si sono aggregati altri gruppi, desiderosi di partecipare a questa iniziativa:
le associazioni DateciStrada amici della bicicletta,
Aeneis 2000, Arcobaleno, Terranostra, I396,
Bici Club San Vito dei Normanni – Team Tartarughe e la Cooperativa Paideia.
Perché
San Biagio, immagino mi chiederete: perché innanzitutto, avendo studiato storia
dell’arte all’università, mi è capitato di affrontare un tomo di arte bizantina
per l’omonimo esame e di averci trovato dentro proprio questo meraviglioso sito,
cosa che all’epoca mi aveva riempito di orgoglio campanilistico (e mi piacerebbe che come me tutti i sanvitesi fossero orgogliosi di questo bene).
Però
(un però c’è sempre), non sono mai riuscita a visitarla fino a poco più di un
anno fa, quando ci ho portato in visita le mamme di un progetto PON a cui stavo
lavorando: quando finalmente siamo riuscite ad entrare nella grotta, ho avuto
quasi una sorta di “sindrome di Stendhal” perché non mi aspettavo tanta
bellezza concentrata in un luogo così piccolo!
Dopo un
respiro profondo ho potuto ammirare le scene raffigurate sul soffitto e sulle
pareti, Il Cristo Pantocratore che ti osserva dall’alto, le scene
dell’Annunciazione, della Fuga in Egitto, della Presentazione al Tempio,
dell’Ingresso di Gesù in Gerusalemme e mi sono chiesta com’è possibile che
questo luogo non sia meta di un pellegrinaggio continuo di turisti.
La risposta
è abbastanza facile, purtroppo, in un paese come l’Italia che possiede un
numero sconfinato di beni culturali e non riesce ancora a valorizzarli come
meritano, anzi spesso lascia che si deteriorino: non si studia la storia dell'arte, considerata una materia secondaria e in via di estinzione; manca una visione della cultura come motore di sviluppo sociale e, quindi, economico; manca una giusta idea della conservazione abbinata alla valorizzazione; mancano le persone giuste al posto giusto, se è vero (com'è vero) che nel settore culturale l'Italia rimanda indietro la maggior parte dei fondi europei per mancanza non di idee progettuali ma di persone che sappiano scrivere i bandi all'interno degli enti preposti!!!
Punto di partenza sarebbe quello di cambiare ottica e non considerare più i nostri beni come petrolio da consumare ma come capitale relazionale da far fruttare in tutti i settori della nostra vita e quindi anche dell'economia.
E allora, partiamo noi dal basso:
domattina andiamo ad invadere questa meraviglia italiana, fotografiamola,
postiamo le nostre foto su facebook, twitter, instagram, pinterest, insieme ai
tag #invasionidigitali e #CriptadiSanBiagio affinché tutto il
mondo della rete sappia cosa abbiamo in casa nostra e magari qualcuno possa
essere incuriosito a venire a visitarla!
L’appuntamento è alle 11 direttamente in Contrada Jannuzzo e, per
chi volesse fare una pedalata, c’è un gruppo
in bicicletta che si incontra nel piazzale dell’Ex Fadda alle 9,30 circa
per partire insieme alle 10. Massima puntualità e buona invasione!
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